Mata Hari




Uno dei personaggi simbolo della Belle Epoque fu Mata Hari. 
Conosciuta come la spia più famosa del mondo, il suo nome divenne sinonimo di sensualità e mistero. 


Margaretha Geertruida Zelle ( il suo vero nome), nasce il 7 agosto 1876 a Leeuwarden, nel nord dei Paesi Bassi. Prima di quattro figli, vive in una famiglia agiata. Di una bellezza particolare, spicca per la carnagione scura, i capelli e gli occhi neri e per la sua altezza. Dopo la separazione dei genitori, la sua vita cambia e nel 1895 risponde ad un'inserzione matrimoniale del capitano Rudolph Mac Leod. Il matrimonio si celebra l'11 luglio del 1896 ed il 30 gennaio 1897 nasce il loro primo figlio, Norman John.

Subito dopo la nascita del figlio, la coppia si trasferisce nell'isola di Giava. L'anno seguente, il 2 maggio 1898 nasce la seconda figlia, Jeanne Louise.


Non è un matrimonio felice e i litigi sono all'ordine del giorno, sia per la gelosia sia per l'abuso di alcol da parte del marito. Dopo la promozione a maggiore di Mac Leod, Margaretha cambia posizione sociale e, durante le feste organizzate in qualità di moglie di un ufficiale, viene a contatto con le danze locali e ne rimane affascinata. 
Il 26 giugno 1899 muore il figlio, avvelenato da una domestica, non si sa se per errore o per vendetta. Nel 1902 i Mac Leod rientrano in Europa ed il 30 agosto Margaretha chiede la separazione dal marito. La figlia viene affidata al padre e lei si ritrova senza mezzi di sostentamento. 
Proprio da questa situazione nasce il personaggio di Mata Hari. Senza nulla da perdere, Margaretha si trasferisce a Parigi e dopo aver tentato la carriera come modella e in scritture teatrali, mette a frutto, nella scuola di equitazione di Molier, le sue conoscenze da cavallerizza, acquisite nell'isola di Giava. Durante una festa di Molier improvvisa una danza simil giavanese e da quel momento diventa richiestissima nelle feste private.

Tutti vogliono vedere la danza della sacerdotessa del dio orientale Shiva. L'interesse per l'oriente è infatti un elemento molto presente nel periodo della Belle Epoque. Durante questa danza, si spoglia togliendo i veli fino a rimanere vestita dei soli gioielli, che le coprono il seno, unico punto debole del suo fisico. Arriva persino a inventare che il marito, in un impeto di gelosia le avesse deturpato il seno, strappandole i capezzoli.
La sua grande consacrazione avviene con l'esibizione al museo Guimet il 13 marzo 1905, dove balla circondata da preziosi reperti. In quell'occasione cambia il nome in  Mata Hari, che vuol dire "occhio dell'alba". 

Da quel momento, la carriera di Mata Hari ha un'impennata e inizia ad essere richiestissima dai maggiori teatri europei. L'aurea di mistero del suo personaggio cresce anche grazie alle storie che lei inventa: discendenza giavanese, visite in templi indù proibiti ed altre storie vengono mescolate a piccoli sprazzi di verità. Esce anche una biografia, scritta dal padre, nella quale sostiene che avessero discendenze da principi e re.  Dopo l'ufficializzazione del divorzio dal marito, riceve innumerevoli proposte, e si  lega prima ad un ricco ufficiale tedesco, e successivamente al banchiere Félix Rousseau. 
Il suo tenore di vita diviene estremamente costoso, tale che i compensi, richiesti per le sue esibizioni, sono molto esosi. 

 
Alla fine del 1911 si esibisce al Teatro alla Scala di Milano, giungendo al vertice del suo riconoscimento artistico. Osannata e lodata per il suo gusto e per la sua capacità di ottenere ciò che vuole, definita la "donna che è lei stessa la danza", "l'artista sublime", colei che "riesce a dare il senso più profondo e struggente dell'anima indiana", Mata Hari arriva alle soglie del conflitto mondiale, ignara che la sua carriera stia per finire. 

L'assassinio del principe ereditario austriaco e lo scoppio della guerra, infatti,  mettono fine alla Belle Epoque.
Nomade, apolide ed in ristrettezze economiche, Mata Hari vive grazie alla beneficenza dei suoi amanti, in modo particolare di un banchiere, di un colonnello degli ussari olandesi, di un maggiore dell'esercito belga e di un capitano dell'aviazione russa. L'ennesima svolta nella vita della danzatrice arriva grazie alla frequentazione con il console tedesco Alfred von Kremer, suo amante. Il politico le propone di diventare una spia dell'impero austro-ungarico e lei accetta. Viene così arruolata ed addestrata prima a Berlino e poi ad Anversa sotto la guida della misteriosa Fraulein Doktor, ovvero Elsbeth Schragmuller, una delle prime donne laureate in Germania, ed una delle spie più importanti della prima guerra mondiale. 
Il nome in codice che le viene assegnato è agente H21. 
Una volta arrivata in Francia, nel tentativo di guadagnare di più, si fa ingaggiare dai servizi segreti francesi e fornisce informazioni riguardanti il nemico. Inizia così la sua carriera di doppiogiochista, che la porta ad avere gli occhi di vari servizi segreti puntati su di lei. I tedeschi sono i primi ad avere le prove del suo tradimento e fanno in modo che siano i francesi a scoprirla. 

Mata Hari viene arrestata il 13 febbraio 1917 nella sua camera dell'albergo Elysèe Palace dal capo della polizia Priolet con cinque ispettori e rinchiusa nel carcere di Saint-Lazare. 
Durante il processo, Mata Hari in principio nega tutto, salvo poi dover ammettere la sua implicazione a causa delle somme ricevute. Cerca, comunque di sfruttare le prove a suo vantaggio, come dimostrazione della sua lealtà nei confronti della Francia. Quando arrivano le trascrizioni dei messaggi tedeschi intercettati, che la indicano come l'agente tedesco H21, Mata Hari è costretta ad ammettere di essere stata ingaggiata dai tedeschi, di aver ricevuto inchiostro simpatico per comunicare le informazioni, anche se sostiene di non averlo mai utilizzato e di non aver mai trasmesso nulla ai tedeschi. 
I tanti ufficiali francesi, con cui ebbe relazioni, la difendono mentre il capitano Ladoux nega di averla mai ingaggiata, sostenendo di averla sempre considerata una spia tedesca. Inoltre l'addetto militare a Madrid, Denvignes, sostiene di essere stato corteggiato da lei al fine di carpirgli segreti militari e nega che la fonte delle informazioni sulle attività tedesche in Marocco fosse Mata Hari. Nonostante non possano citare alcuna circostanza sostanziale contro Mata Hari, le due testimonianze hanno un peso molto importante. Il colpo di grazia le viene dato dalla testimonianza dell'ufficiale russo Masslov, di cui lei era innamorata, che sostiene che la storia con Mata Hari non sia nulla di più di un'avventura. Viene dichiarata colpevole, anche se il verdetto non è unanime.
Il 15 ottobre, dopo che la sua richiesta di grazia viene respinta, Mata Hari si prepara nella sua cella vestendosi con la consueta eleganza. Con indosso un cappello di paglia di Firenze con veletta, un mantello sulle spalle ed i guanti, giunge al castello di Vincennes scortata da dragoni a cavallo. Rifiutata la benda, viene legata blandamente al palo. Dei dodici colpi, solo quattro la colpiscono: uno sulla coscia, uno sul ginocchio, uno sul lato sinistro ed il quarto al cuore.

Così muore Mata Hari, personaggio controverso che ha ispirato film e libri, e che ha portato un tocco esotico ai primi anni del '900. Fu una donna che seppe trasformare il suo destino e che affrontò la morte con eleganza ed orgoglio. Forse non fu la spia che tutti crediamo, ma la sua leggenda sopravvive ancora aggi, avvolta da un fascino intramontabile.  




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